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Candas Sisman Turchia, 1985
Formato 16:9, Video 4K, colore
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l’Arte gioca un ruolo cruciale nel demolire i confini della comprensione, superando la barriera del linguaggio verbale che costituisce una forma di comunicazione “conservatrice” rispetto alla libertà del linguaggio musicale e sonoro.
La notazione musicale grafica offre l’opportunità creativa di formulare una propria “lingua”, un proprio mezzo espressivo fondato sull’immediatezza emotiva.
In SYN-PHON Candas Sisman crea questo linguaggio attraverso la notazione musicale, uno spartito su cui si muovono e mescolano le libere iniziative sonore della tromba e del violoncello, combinandosi con i suoni creati e registrati dall’artista stesso nelle strade e negli ambienti di Budapest.
Literature
Possiamo definire una partitura come una scrittura musicale, che della musica opera una visualizzazione, traducendola in segni e dunque in immagine? O è forse la musica solo un’interpretazione acustica di una partitura visiva, di un testo composto da simboli, codici, valori? Una soglia sottile, quella tra le due accezioni. Un soglia che spesso si è dissolta, impallidita, complicata, sfilacciata. E lungo la quale si è consumato, nei secoli, il miracolo di alchimie creative sempre nuove.
Candas Şişman, giovane artista turco dedito alla ricerca elettronica, sonora e multimediale, nato a Smirne nel 1985, fondatore di NOHlab studio con Deniz Kader, ha esplorato questo complesso campo estetico-linguistico attraverso il suo recentissimo SYN–Phon: un progetto elaborato la scorsa estate (2013), durante un suggiorno di ricerca presso la Budapest Art Factory (BAF), come secondo ospite del programma di residenze annuale dell’Istituto ungherese.
Il lavoro è sfociato in un evento performativo, tenutosi la sera del 29 giugno 2013, insieme ai musicisti Barabás Lőrinc e Ölveti Mátyás: tromba, violoncello e suoni registrati dallo stesso Şişman in luoghi diversi di Budapest, si fondono con la notazione grafica concepita come flusso armonico ed astratto. Un esperimento di composizione, scrittura ed improvvosazione, tra arte del suono e arte del calcolo numerico, offerto al pubblico in una forma coinvolgente; il tutto partendo da una comparazione teorica tra la comunicazione concreta, codificata, conservativa della lingua e quella effimera, universale, audace della musica. Così, tra quel “syn” e quel “phonè” c’è tutta la condivisione e il simultaneo risuonare delle voci, le forme, le icone, le energie intercettate lungo il solco del linguaggio e tramutate, dall’arte, in esperienza demiurgica, di capovolgimento e di rottura. Nuove scritture, nuove visioni, fuori dalle linee già tracciate.
Helga Marsala (Arttribune luglio 2013)
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Video digitale, 16:9Candas Sisman, SYN-Phon (Fotografia), 2013Sold€ 7,000.00